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Dono dunque sono...

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Non importa cosa, non importa come, ci sono persone che non riescono a vivere senza donare. E' il loro ossigeno, è il loro pane quotidiano. Il dono, così come alcuni autorevoli nomi lo definiscono, è un qualcosa di puro che concerne la responsabilità etica e la gratuità.

L'altro è un altro me, davanti all'epifania del suo volto non posso tirarmi indietro, sono eticamente portato ad aiutarlo, lo aiuto attraverso un gesto, perché il dono non ha nulla a che fare con l'idea di proprietà, non mi privo di nulla e non concedo possesso all'altro, semmai reciprocità. A prescindere dal credo religioso, il dare e il darsi è cosa umana. Levinas, Ricoeur e Derrida sono solo alcuni dei filosofi che si sono interessati all'altro più che all'io ed hanno sviluppato pensieri intrisi di riflessioni sull'essere e sull'alterità. Non scenderò nel dettaglio. ma una discussione sul donare e sul ricevere, concedetemela, perché trovo che sia una tematica sempre verde. Nella nostra società, così piena di "share" e "like"è sempre più diffusa l'idea che chi dona lo fa per un suo tornaconto...Siamo diventati più bestie delle bestie, ma non lo ammettiamo e continuiamo a creare strutture, social network ed app che testimonino il contrario. Il donare, azione che una volta faceva un tutt'uno con l'uomo, oggi ci stupisce e ci dà da pensare.
"Perché lo fa? Cosa le viene in tasca?" Niente! Chi dona, nel senso vero del termine, non lo fa per appagare un suo bisogno materiale, non ha secondi fini se non il gusto di dare. Per tante persone è ancora un'esigenza, c'è chi pensa che sia più bello dare che ricevere, non perché il dare sia più nobile, semplicemente perché il dare fa parte del proprio essere-al-mondo. Chi ama solo ricevere non arriverà mai a capire la natura di chi ama solo dare, per questo rimarrà intrappolato in peripezie mentali, in schemi e timori. Chi ama solo ricevere è un egoista, come è egoista chi ama solo dare. Vuoi o non vuoi nella vita incontrerai donatori sani e ricevitori sani, vuoi o non vuoi per la salute dell'essere questi due "ruoli" devono risultare intercambiabili.
La natura di ognuno è scritta nel DNA, ma i ruoli no, quelli si possono alternare. Chi non è in grado di aprirsi all'altro, chi non accetta e chi non dà, finisce per chiudersi alla vita, finisce per logorare i propri pensieri, finisce danneggiarsi irrimediabilmente. Non vuoi più ricevere perché hai paura, è una fragilità, è umano. Non sei nemmeno pronto a dare perché temi l'altro, temi la tua fragilità. Ritratti, rinfacci, non capisci. Che male c'è a ricevere?E allora che male c'è a donare? 
"Sei una busta piena di farina e a poco a poco la aggiungi nei composti. Cerchi sempre delle ricette sbagliate, quelle con le quantità approssimative, quelle che hanno bisogno di essere assaggiate e poi sistemate. Quando il composto non si amalgama sei lì pronto a sferrare il colpo. Concedi farina quanto basta. Ne versi sempre un po' di più, perché non si sa mai...e passano i giorni e il tuo sacchetto è lì, sempre più vuoto, sempre più leggero. E' bello donare ma ti rendi conto che hai donato troppo nella vita, lo hai fatto senza chiedere, non hai mai desiderato nulla in cambio, solo l'egoismo di vedere l'altro sorridere, perché il dono è un dono, altrimenti si chiamerebbe scambio. Arriva un giorno però in cui ti accorgi che il tuo sacchetto è vuoto, lo scuoti e constati che non hai più nulla da dare.
Inizi ad allontanarti da quelle ricette così bisognose del tuo aiuto, pur volendo, tu non puoi. Non più, non ora. E fa male rendersene conto, ti intristisce la visione di quella busta sempre carica che ora è buttata in angolo, dimessa e vuota. Ti basterebbe trovare qualcuno con una busta ancora piena, qualcuno egoista che voglia donarti qualche grammo di farina in cambio di un tuo sorriso. Basterebbe un cucchiaio perché sei bravo ad alimentare le piccole cose e sai per certo che riusciresti a trasformare quel grammo in un sacchetto pieno, nel tuo sacchetto pieno. 
E allora sì, avresti di nuovo qualcosa da donare. 
E allora sì, staresti di nuovo bene."
Donatore, ricevente o intercambiabile? Tu come ti senti?

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