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Akira - il vero Ramen a Roma

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E' a Piazza Bologna. Si chiama Akira e da ieri è entrato di diritto nei miei posti del cuore. E' il primo Ramen Bar nel quale metto piede, pertanto, resterà un luogo sacro: le mie papille gustative non dimenticano. 


Ci si può emozionare mangiando? Sì, perchè un sapore è un po' come un viaggio, è in grado di regalarti prospettive nuove, ti porta lontano nel tempo e poi ti racconta una storia, ti fa rivivere la tradizione di un posto ed è in grado di farti immergere in una cultura a te nuova.
Ieri ero partita carica, con quella fibrillazione mista ad entusiasmo che forse, facendo un paragone, potrebbe avvicinarsi alla sensazione provata la prima volta che ho preso un aereo. Quanto voleva il mio palato incontrare il ramen, non avete idea, e ieri con la mia amata Food Gang Italia (ci conoscete?scopriteci qui!)è avvenuto l'imprinting.  Avevo la possibilità di provare ramen e più precisamente una cena tipica giapponese, perchè se, come me, pensate che sia il sushi la tipicità del Sol Levante , dovrete ricredervi. Il Giappone, in realtà è la patria del ramen e di altre goduriose prelibatezze che abbiamo scoperto ieri da Akira-Ramen Bar che ha aperto a Piazza Bologna. 
Ai fornelli il giovane Chef Kodai, una garanzia tutta made in Japan e a coccolare la Food Gang uno staff attento e preparato, capitanato da Alessando, il quale ringrazio a nome di tutti. Ci siamo lasciati guidare tra i sapori e più che una cena, per me è stata una vera e propria gourmet experience.
La prima sorpresa: il Sake DeAi, sake frizzante, cioè, ma voi il Sake frizzante lo conoscevate? Per noi è stata la fine, scende giù che è una meraviglia, ricorda un po' la piacevolezza del prosecco e la Food Gang ha gradito, durante la cena è stato utilizzato impropriamente per sostituire l'acqua. Buono, buono, lo preferisco lungamente al classico.
"Facciamo noi?"
Eh sì, in certi casi leggere il menù confonde solo le idee, non conosci i sapori, non sai e allora la miglior cosa è lasciare che qualcuno davvero esperto si prenda cura di te, così la meraviglia è duplice.


Arriva l'antipasto, è un tris da scoprire:
Edamame (or better, fagioli di soia cotti) - Salati al punto giusto e perfetti per aprire lo stomaco.
Karage (cosce di pollo fritte,limone e salsa di rapa gialla) - vi dico solo che lo abbiamo apprezzato talmente tanto da fare il bis al momento dei secondi. 
Chasyu Don (Riso con carne di maiale, porro, alghe, salsa di soia e peperoncino.
Okay, l'apripista non ha fatto altro che aumentare l'aspettativa. A parte l'edamame, tutti gusti nuovi per me, ma ero in attesa del Ramen, quella zuppa su cui mi sono costruita castelli in aria, quella zuppa che secondo le mie previsioni avrei assaggiato solo in un mio futuro viaggio in Giappone, quella zuppa della quale per anni ho immaginato il sapore, perchè il film The Ramen Girl mi ha segnata (se non l'avete mai visto, ve lo consiglio, ne vale proprio la pena!)
Il Ramen è arte, non puoi improvvisarlo, non puoi alzarti un giorno e decidere di prepararlo. Oltre a delle indicazioni da seguire ci vuole esperienza, pazienza, dedizione ed estro. Per preparare il brodo, per esempio, devi essere molto zen, basti pensare che per la cottura della zuppa ci vogliono 10 ore, il tempo necessario per estrarre quel gusto pieno e unico che la caratterizza. La pasta è un altro mistero, viene preparata in casa con una farina apposita, quella tradizionale utilizzata per la creazione dello “Iekei Ramen”(il ramen più famoso, nato a Yokohama nel 1974 dalla famiglia Yoshimura). E' tutta questione di equilibrio dei sapori, la pasta e la zuppa sembrano essere un tutt'uno e quando procedi con la prima cucchiata anche tu diventi un tutt'uno con quella tradizione, chiudi gli occhi ed assapori delicatamente. 
Da Akira il ramen lo impiattano a vista ed è uno spettacolo sbirciare, ci sono un'attenzione, un amore e una dedizione difficili da raccontare. Dietro al ramen, secondo me, deve esserci una qualche formula alchemica o forse un protocollo, e quando arriva fumante sulla tavola come per magia spunta il sorriso sul volto dei commensali. 
La prima cosa che ti viene da fare? Fotografare - penserete voi...Eh no, davanti al Ramen per prima cosa ti viene da utilizzare l'olfatto, affoghi nel profumo del brodo e ti perdi, non puoi farci niente, è una calamita. Il secondo rapimento, invece è per l'occhio, allora sì, afferri il tuo smartphone e scatti finchè non ti soddisfa...la verità è che dal vivo la resa è 10 volte superiore, ergo non ti arrendi.
Poi però la curiosità di assale e ti lasci andare al gusto, ti abbandoni e in quell'attimo ti senti ubriaco di felicità. 

Dal menù puoi scegliere tante varianti del ramen, io desideravo fortemente quella piccante e così per me arrivò la gloriosa ciotola rossa, la "Red Spicy Tonkotsu": pasta fatta in casa, zuppa, miso piccante, brodo di maiale, cavolo bollito, carne di maiale macinata piccante e alghe. Per rendere ancor più sfizioso il ramen si può scegliere il Topping, per il mio ho scelto Chasyu (fettine di carne di maiale) e un po' di mais, giusto per renderlo più instagrammabile. 
"Mamma mia, spaziale..."
Non ho trovato e non trovo aggettivo migliore, mai mangiata una cosa così prelibata, è un trionfo di sapori che si incontrano, mangi e ti sembra sempre di scoprire ad ogni bacchettata un gusto diverso, non ti stanca mai, ma ti sazia...infatti ragazzi miei vi consiglio di prenderlo come piatto unico.
La Food Gang, dopo la maxi ciotola di Ramen, voleva mollar,  ma la curiosità culinaria gli ha fatto dire di sì anche ad un assaggio di altri piattini...

Rulli di tamburi entra in scena un vassoio con Gyoza (ravioli di carne e verdure fritti), Karage (non potevamo esimerci) e Onigiri Tsunamayo (polpette di riso con salsa di maionese e tonno)...Tutto favoloso. E un dolcetto? Beh, è d'obbligo, o quasi. Noi abbiamo degustato mochi ice a vari gusti e il matcha tiramisù, sapori e consistenze particolari per chi non è abituato, io ho gradito molto il mochi, meno il tiramisù, sarà che amo il classico.



Tornerò, da sola, in coppia, in famiglia o ancora con la Food Gang, non è tanto per chiudere in bellezza un articlo,  non è una cosa tanto per dire, Akira è veramente un luogo dove regalarsi un'esperienza...Se non avete ancora scoperto il Ramen, andate amici, andate!!!

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